MARINO DI TEANA - FEDERICO II
Bronzo – 125x70x215 cm
Il monumento ai caduti di Teana raffigura Federico II a cavallo. L’interesse di Marino per l’imperatore svevo affonda le radici nell’immaginario popolare lucano (saga tramandata nella regione del Vulture) e nelle storie che sua nonna amava raccontare durante le lunghe sere d’inverno davanti al focolare, dove Federico II veniva raffigurato a cavallo cacciare con i suoi falchi nei pressi del castello di Lagopesole e di quello di Teana.
Spinto da lontani ricordi d’infanzia l’artista lucano riscopre la grandezza della sua figura per il quale inizia a coltivare una profonda ammirazione. Uomo libero, di straordinario ingegno – fece costruire “il più bel canto poetico dell’architettura come omaggio alla cosmologia universale”, Castel del Monte – ispirato dai principi dell’arte e della creatività, Federico II nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di sfidare la sorte e i potenti del suo tempo in nome dei suoi ideali. Per queste ragioni fu scomunicato e perseguitato dalla Chiesa. “Il suo unico principio: una libertà senza costrizione. Il suo unico rivale in questi secoli di lotta contro il potere temporale e il potere spirituale, il solo rivale: il papa, lui stesso saggio e sovrano, ma oltre l’uomo. Di qui una vita di lotte, di prove e di sofferenze. Ecco perché ho reso omaggio a un essere dal carattere eccezionale”. Con la suo monumento ai caduti di Teana Marino vuole tracciare una profondissima analogia tra il vissuto doloroso di Federico II e il sacrificio di coloro che hanno dato la vita la Patria. In entrambi i casi l’eredità storica lasciata all’umanità continua a produrre i suoi effetti nel mondo. L’imperatore svevo fu uno dei primi grandi pensatori europei “per spirito, sapere della cultura, delle scienze e delle leggi, la forza del rispetto generale, l’armonia delle diverse culture all’interno del suo impero”. Molte sono le opere (scultoree e pittoriche) che Marino dedica a questa figura. Per quanto riguarda il monumento ai caduti di Teana il riferimento alla filosofia dello spazio mariniana risulta piuttosto chiara e visibile: lo spazio energetico penetra la scultura (il cilindro che costituisce il corpo de cavallo). Al suo interno numerosi sono le componenti circolari: zampe, collo, testa, il corpo stesso di Federico.