Cultura

LA PITU E LA ROCCA

Nei boschi del Pollino e nella montagna di Basso vicino a Viggianello in tre momenti dell’anno durante la primavera e l’estate vengono abbattuti due alberi, un faggio e un abete, per essere trainati in paese da coppie di buoi ed essere uniti in un rituale di matrimonio pagano.
Uno dei riti arborei coincide con la celebrazione dedicata a San Francesco così il sacro e il profano si uniscono in una folkloristica festa di musica, canti e balli della tradizione.

MUSEO NATURALISTICO E PALEONTOLOGICO

All’interno del Museo naturalistico e paleontologico, sono esposti i resti ricomposti di un esemplare di Elephas antiquus italicus risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa) ed anche altri reperti fossili di altre specie animali, vegetali e minerali. Di recente sono stati rinvenuti altri importanti reperti di animali, tra cui lo scheletro di un Hippopotamus e, per la prima volta, una capanna e alcuni cocci dell’età del bronzo (1500-2000 anni a.C.) testimonianza della presenza dell’uomo nella Valle del Mercure.

L’ARTE DELLA ZAMPOGNA

Terranova dal 2015 è “Città custode dell’arte zampognara” per via della viva tradizione musicale che conserva sonorità e strumenti antichissimi. Maestri dello strumento e associazioni culturali fanno in modo che la tradizione della zampogna e la sua costruzione restino vive, attraverso corsi di insegnamento e workshop nelle botteghe dei maestri artigiani che realizzano gli strumenti.

MUSEO ETNOGRAFICO DEL SENISESE

Nel Museo Etnografico del Senisese è esposta un’ampia collezione di oggetti che testimoniano i diversi aspetti della società tradizionale del Senisese: attrezzi del lavoro contadino (ciclo cerealicolo; ciclo dell’olio, dell’uva, ecc.), raccolte di settimanali, strumenti per la tessitura, abiti d’epoca, ecc. Completano l’itinerario museale una stanza dedicata all’esposizione di cimeli ecclesiastici e di un presepe permanente ambientato a Senise, e infine, una saletta di proiezione dove vengono presentate a ciclo continuo, alcune foto d’epoca.

L’ITINERARIO DEI MUSEI

San Severino Lucano ospita diversi musei: Esposizione di Cronologia geologica-paleontologica e tre plastici riguardanti il territorio del Parco: il fenomeno carsico e il Mulino Iannarelli.
Nella poco distante località Mezzana di San Severino, è possibile ammirare “Keramos in progress”, una esposizione di opere d’arte in ceramica di scultori ceramisti italiani e stranieri.
Il Museo Laboratorio della Fauna Minore, meglio noto come Museo delle Farfalle, è un Museo di Zoologia che interessa gli invertebrati, in particolare gli artropodi e la classe degli insetti, finendo ai lepidotteri ropaloceri (farfalle diurne) e ad un breve excursus sulla flora del Parco.

MUSEO DELLA CULTURA ARBËRESHË

Il Museo raccoglie testimonianze della cultura della comunità Arbereshe stabilitosi in loco dopo l’invasione turca della terra d’origine, avvenuta tra il 1526 e il 1534. Il Museo contiene oggetti di uso quotidiano, costumi tradizionali, i prodotti e gli attrezzi della vita domestica e lavorativa ed illustra le fasi di lavorazione della ginestra, dalla raccolta, alla trasformazione, alla produzione di tessuti, sia attraverso la documentazione fotografica, sia attraverso l’esposizione di attrezzi da lavoro.

IL GIOCO DELLA FALCE

Il gioco della Falce è un antico rito legato alla mietitura considerato, da diversi studiosi tra cui il celebre Ernesto De Martino, una delle più espressive manifestazioni della civiltà contadina, un documento della più autoctona tradizione popolare, oggetto di ripetute indagini, studi, documentazioni fotografiche e riprese filmiche. Il gioco della falce secondo la tesi di De Martino rappresenta in forma simbolica la rivolta, la contiene entro confini fisicamente non pericolosi, filtra le pulsioni attraverso sistemi simbolico-culturali.

L’ETNOMUSEO DELLA CULTURA ARBËRESHË

ll museo si trova in una palazzina di proprietà comunale situata nel centro storico del paese e contiene una raccolta di oggetti provenienti dal territorio di San Costantino Albanese donati dalla popolazione locale: attrezzi del lavoro pastorale e strumenti per la lavorazione del latte, oggetti appartenenti al ciclo della filatura e della tessitura, utensileria domestica, fotografie della prima metà del ‘900 relative alla popolazione locale e alle comunità emigranti e costumi tradizionali arbëreshe. Il museo dispone di un laboratorio per la costruzione di strumenti musicali tradizionali locali.

IL SARCOFAGO DI “JACUVILL”

In Piazza Marconi, sulla facciata di una casa, è incastonata una lastra tombale in marmo del XV secolo, appartenuta al sarcofago di Jacopo Fortunato e nota agli abitanti del luogo come lo Jacuvill. Ai piedi del guerriero una scritta erosa dalle intemperie recita: “un certo Giacomo Ionata dedicò questo sarcofago in pietra al pio Giacomo Fortunato, compianto da tutti i cittadini noiani per la sua bontà e generosità”.