MARINO DI TEANA - MEDITERRANEO
Acciaio corten con patina inox, 487x204x287 cm
Omaggio al Mediterraneo (1966) ci conduce dritti al cuore del processo creativo di Marino di Teana. Quest’opera, infatti, rappresenta la celebrazione delle sue radici, delle sue principali fonti d’ispirazione, dei suoi sogni e incarna una profonda esigenza di sintesi di chiara ispirazione pitagoriana. La realtà viene qui spogliata dal senso comune e cessa di essere mera rappresentazione del sensibile. Ogni elemento della realtà viene scomposto e ridotto all’essenzialità della forma: piani, prismi e semicerchi stanno tra loro in rapporti (o logoi) armonici e partecipano così al misterioso ordine dell’universo.
All’interno di questa scultura Marino disintegra la massa di un cerchio per ricreare nello spazio il movimento armonioso delle onde del mare. L’artista lucano ha il merito di tradurre le sue intuizioni matematiche e geometriche in un’opera d’arte: applica la sua equazione 1+1=3 alla massa, dove i due semicerchi posti l’uno accanto all’altro in realtà non sono mai separati, ma uniti dallo spazio. Questa rottura altro non è che liberazione di pura energia, di una forza vitale che avvolge l’intera creazione e lega tra loro il cerchio spezzato, un prisma orizzontale e un’ampia superficie piana posta al di sopra di un’altra superficie meno estesa ma più elevata, attraversata da due porte di larghezza differente.
Con la stessa intensità della forza creatrice della natura che modella ogni cosa, Marino dà dunque forma allo spazio, che diventa all’interno di quest’opera d’arte il protagonista indiscusso: “lo spazio per me è un’energia continua. Io libero lo spazio interno totalmente per ottenere una relazione nuova fra il volume e lo spazio. In realtà il vuoto non esiste. Per me non c’è vuoto possibile nello spazio, perché questo è sempre un’energia vivente”.
Omaggio al Mediterraneo è anche un tentativo di comprensione del mondo e di conoscenza dei rapporti armonici esistenti tra le cose, tra lo spazio illimitato e quello limitante, al fine di disvelare il mistero della creazione (il Mediterraneo ha dato origine nel corso della storia a civiltà che hanno segnato il destino dell’uomo): “questa scultura ispira tanta serenità: il cerchio spaccato o disintegrato […] riposa su quella superficie piana che potrebbe essere il mare, e allo stesso tempo sembra innalzare le braccia al cielo, al cosmo energetico, da dove tutto si origina e dove tutto finisce” (Tratto dall’intervista di Giorgio Segato a Marino di Teana, Periplo della scultura di Marino di Teana nel suo paese natale: Teana, p. 21).